ambulanza antibatterica MASS - Federazione Nazionale Pro Vita

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ARRIVA L'AMBULANZA ANTIBATTERICA
SASSARI. È la prima nel suo genere. L’unica in Sardegna ad avere un dispositivo antibatterico e antivirucida. È la nuovissima ambulanza acquistata dall’Associazione di volontariato Mass Soccorso, che a breve spiegherà le sue sirene per le strade del territorio sassarese. L’innovativo mezzo sanitario, il cui valore si aggira intorno ai 70mila euro, si pone l’obiettivo di risolvere il problema particolarmente sentito e difficilmente controllabile delle infezioni nelle strutture mediche e ospedaliere. Progettata dalla Next Technology Tecnotessile, l’istituto fondato a Prato dal ministero dell’Istruzione, Pure Health promette di essere il primo di una lunga serie di veicoli antisettici. Questo è possibile grazie ad una cellula indipendente montata su un normale veicolo FIAT,
realizzata con materiali nano strutturati e sui processi fotocatalitici, capaci di un’azione combinata che abbatte completamente la proliferazione dei batteri senza alcuna controindicazione per gli esseri umani. In altre parole, dal momento in cui si accende il motore dell’ambulanza, si attiva automaticamente un sistema in grado di annientare gran parte dei batteri presenti. Tutte le superfici interne del mezzo di soccorso sono ricoperte con un naso strato di biossido di titanio grazie al quale le cellule non solo moriranno, ma si decomporranno completamente. Soddisfatto il presidente del Mass Soccorso, Alessandro Sale, e il gruppo dei volontari che da oggi in poi saranno alla guida di questo nuovo gioiello della tecnologia medica. «Dell’importanza della sanificazione dei mezzi di soccorso si parla spesso. Per le associazioni come la nostra che operano all’interno del sistema sanitario è importante che l’ambulanza sia sempre pronta ad affrontare qualsiasi situazione si presenti nello svolgimento del servizio - spiegano Sale e la vicepresidente Loredana Cubeddu - L’acquisto dell’ambulanza rappresenta oggi una svolta significativa nel campo del pronto soccorso con un grande vantaggio nella salute pubblica. Lo sviluppo di questo tipo di tecnologie richiederebbe infatti un impiego sempre minore di antibiotici, diminuendo il rischio di creare batteri ultraresistenti e di tutelare il paziente trasportato».

Fonte :lanuovasardegna



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