Furto faggi Avellino - Federazione Nazionale Pro Vita

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Furto di faggi in zona protetta, individuati gli autori

Tutti gli anni nel mese di agosto le Guardie dell’associazione "Ambiente e è Vita" della sezione provinciale di Avellino e quelle dipendenti dalla Federazione nazionale Pro Vita costitruiscono un campo di vigilanza all’interno dell’area del Parco Regionale dei Monti Picentini, in località Bardoleia - Mille piante. Quest’anno sono stati impegnati dieci agenti (Carmine De Stefano, Giuseppe Frasini, Giovanni Della Polla, Marialuisa Ceres, Rocco Viola, Rocco Melillo, Gaetano  Ruggiero, Vincenzo Colantuoni, Domenico Vivolo, Tonia Gragnaniello) coordinati dal responsabile provinciale, Gerardo Colarusso, che di giorno e di notte hanno svolto servizi di prevenzione e repressione di reati in materia ambientale. Durante le operazioni  di controllo sul territorio del comune di Senerchia, gli agenti all’interno dell’area protetta hanno fermato una persona del posto, G.S. di 46 anni che si era addentrata nel bosco con un fuoristrada tipo PK e con l’ausilio di una  motosega aveva già abbattuto due piante di faggio della lunghezza di circa ventitré metri. L’uomo è stato sorpreso in flagranza di reato mentre facva a pezzi la pianta per poterla poi caricare sul mezzo di trasporto. Sul posto si è  recato anche il maresciallo Di Napoli della stazione carabinieri di Senerchia. I mezzi utilizzati per commettere il reato e trafugare la legna sono stati sottoposti a sequestro mentre l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria  del tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi per furto, e per il danneggiamento del bosco in concorso con altri che al momento sono ignoti. Sono tuttavia in corso indagini per la loro identificazione. In un’area di pochi chilometri quadrati  sono state abbattute illegalmente centinaie di piante di faggi, alcune anche secolari, per essere poi messe sul mercato clandestino a pochi euro al quintale. Nella stessa zona le Guardie Ambientali hanno individuato una buca di grosse dimensioni ricoperta  con aste di legno e lamiere di ferro,ove venivano depositati rifiuti di ogni genere (carcasse di animali, plastica, bottiglie di vetro, materiali ferrosi ecc.). L’area è stata recintata perché costituiva anche pericolo per la pubblica incolumità,  ed è stata richiesta la bonifica della zona al comune di Senerchia. Inoltre sono state elevate numerose contestazioni amministrative a persone che praticavano la ricerca del tartufo in periodo non consentito e a cacciatori che si recavano all’interno dell’area protetta per addestrare i cani da caccia. A dar manforte alle Guardie Ambientali sono state le Guardie Giurate del WWF, sezione di Avellino coordinate da Fabrizio Lullo.
fonte:RETE



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